La Casa del Biscione ha svelato ufficialmente la nuova auto con cui torna a battagliare nel segmento B, quello più caldo del mercato. Dopo il teaser diffuso un paio di settimane fa, la presentazione è avvenuta presso l’Automobile Club di Milano. Al momento del battesimo la macchina è stata presentata come Alfa Romeo Milano, ma a qualche giorno di distanza c’è stato un dietrofront, innescato dalle dichiarazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. La macchina che vedremo su strada si chiamerà dunque Alfa Romeo Junior, altro appellativo che ha avuto un peso notevole nella storia del brand.
Una linea slanciata
Da un punto di vista stilistico, la Milano o Junior che dir si voglia evolve alcuni stilemi classici del marchio, restando inconfondibilmente Alfa Romeo. Il frontale, in particolare, esibisce la tipica mascherina a forma di scudetto, mentre la coda tronca vuole rendere omaggio alla leggendaria Giulia TZ. Dal canto loro, i gruppi ottici ripropongono in chiave moderna il tipico schema 3+3. Parlando di dimensioni, la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono nell’ordine di 417, 178 e 150 cm. Il colpo d’occhio è da crossover, con passaruota ben spallati e un lunotto inclinato, a conferire dinamismo all’insieme.
Questione di D.N.A.
I geni di famiglia Alfa Romeo si ritrovano anche nell’abitacolo. Qui si fanno notare in prima battuta le bocchette dell’aria a forma di quadrifoglio e il volante compatto. Alle spalle della corona c’è una strumentazione digitale da 10,25 pollici con una copertura a doppio cannocchiale dal sapore rétro. Un secondo display, sempre da 10,25 pollici, è dedicato invece all’infotainment con connettività avanzata. Più in basso si nota anche il selettore D.N.A.. Questo permette di scegliere tra le modalità di guida Dynamic, Normal e Advanced Efficiency, cui si aggiunge la funzione Q4 sulla versione ibrida a trazione integrale. Al di là dell’aspetto accattivante e tecnologico, la Alfa Romeo Junior sa rivelarsi anche pratica e funzionale. Il bagagliaio ha una capacità standard che arriva a 400 litri, tra le migliori della categoria e sulla variante elettrica c’è anche un vano anteriore, comodo per sistemare i cavi di ricarica.
Alfa Romeo Milano / Junior: ibrida o elettrica
Come accennato qui sopra, la gamma della Alfa Junior prevede versioni ibride ed elettriche. Sotto il cofano di quella ibrida ci sono un tre cilindri 1.2 a ciclo Miller e un motore elettrico da 21 kW integrato nel cambio robotizzato a doppia frizione e a sei marce. La potenza totale è di 136 CV e la trazione può essere anteriore o integrale Q4. La elettrica si può avere in due configurazioni, da 156 o 240 CV. In ogni caso la trazione è anteriore e la batteria agli ioni di litio è da 54 kWh, capace di passare dal 10 all’80% di carica in meno di 30 minuti con una postazione da 100 kW. Nella versione meno potente l’autonomia WLTP è di 410 km. L’altra variante è riservata alla Alfa Milano / Junior Veloce, che è attrezzata di tutto punto in chiave sportiva. Ha infatti un assetto ribassato di 25 mm, il differenziale autobloccante Torsen, barre antirollio con taratura specifica, cerchi da 20 pollici e un impianto frenante maggiorato.
La versione Speciale dà il via alle vendite
La Alfa Romeo Junior ex Milano può già essere ordinata in concessionaria nella versione di lancio Speciale con motorizzazione ibrida o elettrica da 156 CV. A rendere esclusiva la sua linea sono lo scudetto “Progresso”, le finiture opache abbinate all’inedito Rosso Arese e i cerchi in lega Petali da 18 pollici. L’equipaggiamento include poi rivestimenti in tessuto e vinile, il sedile massaggiante, tanti ADAS che consentono la guida autonoma di livello 2. L’elenco prosegue con il navigatore connesso, la retrocamera, il portellone elettrico e il sistema keyless. A tutto questo la versione elettrica aggiunge il caricatore trifase da 11 kW. Quanto infine alle altre Junior, i clienti potranno acquistare tre pacchetti di accessori chiamati Techno, Premium e Sport, l’ultimo dei quali comprende sedili Sabelt e rivestimenti in Alcantara. I prezzi partiranno da meno di 30.000 euro.
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