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Telepedaggio: cosa è e come funziona

10 Ottobre 2023

cartello corsia telepedaggio autostrada

A differenza di quanto accade in Svizzera, dove per transitare sulle autostrade basta munirsi di un contrassegno con validità annuale, la cosiddetta vignetta, in Italia la rete autostradale è ancora costellata di barriere di pagamento. Proprio ai caselli si trovano spesso code, con gli automobilisti che attendono in fila il proprio turno per versare quanto dovuto per la tratta percorsa. Eppure esistono da tempo sistemi per saldare il conto in maniera automatica, rapida e sicura, che rendono l’uscita dall’autostrada più semplice e veloce. Chi non li usa spesso ne ignora le caratteristiche ed è – ingiustamente – diffidente. Cerchiamo di vederci chiaro.

 

Il telepedaggio: cosa offre oggi il mercato

Il sistema più pratico ed efficace per saltare le code è il telepedaggio. Per prassi consolidata verrebbe da dire Telepass, che a lungo ha monopolizzato il mercato e che nel tempo si è evoluto, permettendo di pagare a volte anche alcuni parcheggi con il supporto di una applicazione per lo smartphone. Ora però sulla scena è apparso anche un altro dispositivo che svolge in pratica le stesse funzioni in autostrada, tanto che anche sui nuovi pannelli gialli sopra le corsie il marchio commerciale Telepass non c’è più. Si tratta del trasmettitore UnipolMove, introdotto dalla compagnia di assicurazioni Unipol. Sta a ciascun utente informarsi scegliere quale dispositivo convenga in base alle sue esigenze e alle campagne promozionali in corso.

 

Il principio di funzionamento

Tutto il sistema funziona grazie al dialogo che si instaura tra le postazioni installate sul casello (dette boe) e il dispositivo che viaggia sulla vettura. La scatoletta che si pone sul parabrezza altro non è che un’antenna passiva, dotata di una batteria, che si attiva quando giunge in prossimità della prima boa, all’ingresso della corsia dedicata. Questa, dotata anche di un sistema di telecamere, invia un segnale. L’apparecchio che è a bordo dell’auto trasmette un segnale di risposta, che viene ricevuto da una seconda boa. Questa è collegata alla rete autostradale e dà il comando che fa alzare la sbarra. Una terza boa, infine, annota il passaggio e il pagamento, richiudendo poi la sbarra. L’addebito dei pedaggi autostradali avviene di norma con cadenza mensile sul conto corrente collegato al dispositivo. In alcuni tratti a pagamento (come sulla Pedemontana lombarda, per esempio, ma vale anche per l’Area C di Milano) da qualche tempo sono apparsi portali che registrano il passaggio delle vetture. Per quelle dotate di dispositivo tipo Telepass parte un addebito automatico. Per le altre è invece prevista una procedura di pagamento online.

cartello corsia pagamento con carte in autostrada

L’alternativa delle carte bancarie

C’è poi una seconda interpretazione del concetto di telepedaggio, un po’ meno tecnologica ma comunque vincente rispetto al pagamento per contanti. Stiamo parlando del pagamento con le carte, cui sono dedicate le corsie blu dei caselli. In passato c’era solo la Viacard ma da molti anni si possono utilizzare anche le carte di credito o di debito dei principali circuiti, oltre ai bancomat emessi dagli istituti bancari. Per pagare il pedaggio non occorre affatto digitare il PIN, come quando si fa invece un prelievo allo sportello. Inoltre sempre più spesso ai caselli si trovano postazioni contactless e non è quindi più neppure indispensabile inserire la tesserina. Anche in questo caso si ha di solito un addebito mensile e non ci sono costi aggiuntivi rispetto alla somma dei pedaggi, a meno che non li preveda per contratto la stessa banca.

 

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