Fassina / La cinghia di distribuzione: come funziona e quando cambiarla

La cinghia di distribuzione: come funziona e quando cambiarla

12 Ottobre 2023

Cinghia di distribuzione

Com’è fatta la cinghia di distribuzione?

Vista la sua convenienza, ultimamente la maggior parte delle auto monta la famosa cinghia di distribuzione, che è un anello di gomma sintetica al cui interno si trova un’anima di filamenti tessili, che possono essere realizzati con varie fibre. Sul lato esterno la cinghia si presenta piana. Il lato interno, che costituisce la superficie di lavoro della cinghia, ha invece di norma una dentellatura, la quale può avere un profilo trapezoidale oppure uno più arrotondato. La lunghezza e la larghezza non sono sempre uguali ma cambiano in funzione del modello d’auto su cui va montata. Lo stesso discorso vale anche per la struttura interna. Questa può essere più semplice o più complessa e robusta in base al tipo di sollecitazioni meccaniche e termiche che deve sopportare.

 

Come funziona?

La cinghia di distribuzione mette in collegamento la puleggia dell’albero motore (albero conduttore) e quelle degli alberi a camme della distribuzione (alberi condotti). Le varie pulegge presentano scanalature trasversali che combaciano perfettamente con i denti della cinghia. In questo modo si scongiura il pericolo che ci siano slittamenti. Ciò assicura la corretta sincronizzazione del movimento dei vari alberi. 

 

A cosa serve?

La cinghia, come la catena di distribuzione, si occupa in pratica di far sì che gli organi della distribuzione abbiano movimenti perfettamente sincronizzati con quelli dei pistoni. La velocità a cui ruotano gli alberi a camme deve infatti essere esattamente la metà di quella dell’albero motore. Le valvole, comandate dagli alberi stessi, devono aprirsi e chiudersi con tempismo, garantendo che le fasi di aspirazione, di compressione, di scoppio e di scarico si susseguano con la cadenza prestabilita. Una eventuale sfasatura dei tempi, anche di lieve entità, può infatti portare a un malaugurato contatto tra il fungo delle valvole e il cielo dei pistoni. Ciò provocherebbe gravi danni ai vari componenti. Esistono propulsori studiati in modo che non si verifichino interferenze tra gli organi meccanici anche in caso di problemi alla cinghia, ma si tratta di applicazioni abbastanza rare. Nel caso di alcuni modelli – e con il passaggio attorno a un’ulteriore puleggia – la cinghia di distribuzione si occupa anche di azionare la pompa che comanda l’impianto di raffreddamento del motore.

meccanico che sostituisce la cinghia

Quando si cambia la cinghia?

A differenza della catena di distribuzione che alcune auto (specialmente sportive) montano, la cinghia è silenziosa, non richiede manutenzione né regolazioni manuali ma deve essere sostituita periodicamente assieme alle pulegge e all’eventuale tenditore automatico. I tempi da rispettare per la sostituzione variano da modelli a modello. Per prassi i vari costruttori specificano in modo chiaro la durata sul libretto di manutenzione. Le indicazioni non vanno per forza prese alla lettera perché l’usura effettiva della cinghia può essere condizionata da numerosi fattori. Generalizzando e a scopo precauzionale, si può comunque dire che sarebbe consigliabile cambiare la cinghia dopo cinque o sei anni dopo l’acquisto dell’auto nuova, oppure dopo aver percorso circa 100.000 km. Per un esame e una valutazione corretta della situazione è comunque sempre meglio affidarsi a personale esperto, come quello del Gruppo Fassina.

 

Leggi anche: Barre portatutto: cosa sono, a cosa servono e come sono fatte

 

Qualora vogliate sapere quando o se la vostra cinghia di distribuzione sia da cambiare, non esitate a contattarci con il modulo qui sotto.

 

Info Articoli News

Aggiungi un messaggio